lunes, junio 12, 2006


Santa Elena de Uraien - 12/06/2006 . Ore 17.34 - Italia 2 Ghana 0
Arrivare sulla luna non e' stato affatto facile. Ma andiamo con ordine.

PROLOGO - notte tra il 6 e il 7 giugnoLa nostra scalata all'ancora inimmaginabile tepui Roraima comincia con un bus notturno da
Ciudad Bolivar, direzione San Francisco. Strada di confine, strada che il governo
venezuelano poco controlla, pur controllando qualsiasi cosa passi per quella via. Noi
compresi. All'una circa, dopo 4 ore di viaggio, vengo svegliato da un militare con un fucile
enorme a tracolla che mi chiede il passaporto. Infastidito gli porgo il documento e il
fastidio cresce quando scopro che tutti i passeggeri sono gentilmente invitati a scendere
dall'autobus per permettere il controllo del proprio bagaglio. Avevo appena riorganizzato lo
zaino raggiungendo un risultato straintelligente ed ecco che mi ritrovo a svuotarlo
completamente su un bancone pieno di insetti, cosicche' il militare di turno possa rimanere
deluso dal non trovare alcunche' di strano. Un'ora di viaggio e vengo nuovamente svegliato
da un militare con un fucile enorme a tracolla. Non so dire se fossi piu' incazzato o
stupito ma vi assicuro che quando ho scoperto che tutti i passeggeri erano gentilmente
invitati a scendere dall'autobus per permettere il controllo del proprio bagaglio, vi
assicuro che ho realizzato che ero piu' incazzato che stupito. Ed ero parecchio stupito. La
storia si ripete altre due volte poi finalmente arriviamo a destinazione.

GIORNO 1
Colazione. Primi veri contatti con il gruppo. Oltre al solito noto, mi accompagnano Roman,
tedesco, il personaggio. Indescrivibile. La persona piu' strana e buffa che abbia mai
incontrato. Grandi risate. Judith, tedesca anch'ella, la donna del gruppo. Forte, sinmpatica
e colei che sa sempre cosa risponderti. Le mie battute maschiliste sono sempre state
rimandate al mittente. Felix, tedesco pure lui e fortunato ragazzo di Judith. Fotografo,
tenerone e grande viaggiatore. Josh, Estados Unidos, silenzioso ma in grado di far scassare
dalle risate ogni, dico ogniqualvolta proferisce parola. Jim, gringo tan bien, l'uomo che fa
ridere e che parla sempre. Davvero american a tratti e conscio di esserlo. Colui che ha in
mano le nostre vite si chiama Ricardo, discendente di nativi americani, sa tutto di ogni
cosa che si incontra lungo la strada. Ottimo cuoco.Si cammina per sette ore circa 14 km, con tanto di pausa pranzo, in un paesaggio nel quale
ogni gradazione di verde tiene il suo rappresentante. Non e' una camminata impegnativa e
c'e' abbastanza fiato per chiaccherare con i compagni di viaggio. Dopo pochi km la nostra
meta si mostra in tutta la sua imponenza e rimarra' davanti a noi fino alla fine, pur
giocando a nascondersi dietro alle nubi che si affannano per coprirne la sommita' con
incredibile rapidita'. Queste ultime trasformano altrettanto rapidamente l'ambiente
facendolo passare da qualcosa molto simile alla valle incantata a qualcosa vicino a una
valle transilvana. Nubi basse e veloci. In ogni modo non e' salutare guardare troppo a lungo
il dio Roraima perche' secondo gli indiani nativi potrebbe offendersi e seminare nel tuo
cervello il seme della pazzia. Per non indurci in tentazione le nubi lo occultano per
disvelarsi quando ormai siamo arrivati al fiume dove passeremo la notte. Gia' pare di
poterlo toccare.

GIORNO 2
Solamente 4 ore separano la nostra dimora dal campo base, giusto a ridosso della vertiginosa
muraglia che permette al tepui di essere riconosciuto da km di distanza. E' tutta una salita
, la vegetazione cambia rapidamente e le nubi si fanno piu' vicine e piu' minacciose.
Stephan da inizio a una gara che alla fine lo vedra' sconfitto: la gare dello sprofondare in
buchi di fango che all'apparenza sono solidi. Trionfero' 3 a 2 anche se gli va riconosciuto
il merito di aver centrato il piu' profondo (meta' coscia). Il tepui rimane nascosto per
gran parte del tempo, decide di concedersi all'improvviso, quasi minaccioso ed estremamente
vicino. Si capisce istantaneamente perche' Mr. Doyle, ispirato dalla sua vista, abbia
scritto The Lost World, a sua volta ispiratore di Jurassic Park. Sembra davvero un altro
mondo dove la natura ha facolta' di fare cio' che le aggrada. Il verde campagnolo iniziale
si trasforma man mano in verde giungla, il sentiero si fa piu' scosceso, il fango piu'
diffuso, la fatica si fa sentire, le prime avvisaglie di pioggia richiamano la nsotra
attenzione. Campo base, ottima cena, grandi risate. Si va a dormire piuttosto presto con la
colonna sonora fornita da quelle che abbiamo chiamato le rane funky, capaci di emettere un
suono simile a quello che si ascolterebbe, eternamente ripetuto, in una serata elettronica
torinese.

GIORNO 3
E' il giorno della grande ascesa, poche ore ci separano dalla conquista di questo gigante.
Piove. Roraima vuole metterci alla prova concedendo l'accesso solo a chi davvero se lo sara'
meritato. Piove. Una coppia di canadesi, unici altri turisti sulla via, decide di tornare
ibndietro. Noi andiamo avanti. Piove davvero tanto. Sono quattro ore risalendo il letto di
quello che un tempo fu un fiume e che ora e' un fiume di fanfo nel mezzo di una fangosa
giungla. Rami, sassi, fiumi, tronchi, scivoli naturali, scaloni ostacolano il cammino dando
manforte all'incessante pioggia che ci bagna i vestiti, gli zaini, le scarpe e il morale. Il
cammino si fa scivoloso, si attraversano cascate che non fanno altro che piovere sul
bagnato. La salita non da tregua e piove. Nessuno parla. Siamo sporchi bagnati ed
affaticati. Personalmente sento un senso di liberazione da tutta una serie di necessita,
quali ad esempio il cercare di stare asciutti o puliti. Mi sento piu' umano, piu' libero da
vincoli che con la nostra natura forse non centrano granche'. Ma i nostri sforzi vengono
premiati, dieci minuti prima di giungere in cima al mondo, il sole buca le nuvole e pallido
cerca di dare conforto ai nostri corpi infreddoliti e al nostro morale piuttosto logoro. Ed
eccoci in cima. Fame, stanchezza, umidita, freddo scompaiono non appena i nostri occhi
faticano a credere a loro stessi. Siamo sulla luna, il paesaggio e' nero e roccioso, a
perdita d'occhio strane formazioni ognuna diversa dall'altra. Lo strano miscuglio di nebbia
e sole conferisce al paesaggio un carattere assolutamente irreale, come irreale appare tutto
cio' che appare davanti ai nostri occhi. Le rane funky continuano il loro concerto. E' tempo
di sistemarsi per la notte e troviamo ospitalita' in una grotta che probabilmente si gioca
il primo posto nella classifica dei luoghi piu' umidi della terra. Niente tenda, solo
materassino isolante bagnato e il sacco a pelo umido. Ogni parte del corpo e ogni vestito
trisulta completamente fradicio. Cinque gradi. Da questo momento il freddo e l'umidita
diventano una costante che dopo qualche ora diventa semplicemente parte del nostro stato
d'animo, non vale nemmeno la pena lamentarsi, tutti sappiamo che la meraviglia che abbiamo
davanti ha un prezzo. Ci addormentiamo nel freddo nel quale ci sveglieremo, le ossa
assorbono l'umidita', il cuore e' colmo e lo spirito libero.

GIORNO 4
Il quarto giorno dell'era Roraimana fortunatamente per voi e' stato breve. Ha piovuto
incessantemente tutto il giorno e abbiamo avuto il coraggio di uscire dai sacchi a pelo
umidi solo per un limitato periodo di tempo. Circa 5 ore di camminata attrraverso valli
nascoste, spiagge rosa, pozze di gango rosso sangue, laghi d'acqua dorata, cascate
rossastre, il tutto immerso nell'"usuale" paesaggio lunare, in cui si deve trovare la via da
seguire saltando di roccia in roccia le quali assumono di volta in volta la forma di
serpente, di naso, di donna, di ragno, di delfino, di fungo, di pera, di piede, di cappello,
di vulcano, di stoneghe, di scopa, di passeggino, di occhio, di cavallo piu' qualche altro
centinaio che non ho visto perche' distratto da un orchidea davvero troppo gialla in mezzo a
tutto quel nero a da una rana davvero troppo nera in quella spiaggia davvero rosa.
Cioccolata calda a manetta, cena abbondante, nanna. Freddo e umidita' costanti compagne.Nota di colore: se vi capita di dover liberare il vostro intestino dalle abbondanti cene di
Ricardo, dovrete portare con voi il risultato fino al campo base, in quanto l'incontaminato
ambiente di Roraima deve rimanere tale.

GIORNO 5
Decisone drastica: dopo cinque giorni senza vedere un bagno o una dociia o un letto vero e
proprio decidiamo di percorrere i 25 km che ci separano dalla jeep in un giorno solo. E'
stato semplicemente estremo. Abbiamo attraversato tanti ambienti quanti un libro di
geografia puo' contenere, cosi come altrattanti climi. Le vesciche nei piedi procurano un
dolore lancinante, la stanchezza negli ultimi km non riesce ad aumentare perche' ha
raggiunto il suo limite. Il corpo si trasforma in una macchina, il cervello passa in
modalita' stand by e si cammina, senza sosta. nessuno parla per diverse ore, il silenzio e'
assoluto, ognuno solo con il suo dolore che a tratti non lascia respiro. Condizione mentale
irreale, paradossalmente le energie sembrano aumentare con il passare delle ore, non ricordo
nulla di cio' a cui ho pensato nelle dicverse ore di silenzio. Medaglia d'argento alla fine
per me, grande sboccata a pochi metri dall'arrivo quando il cervello si e' di colpo riacceso
e ha lasciato che il dolore ai piedi e la stanchezza tornassero a urlare con tutta la loro
forza. Mai mi sono sentito cosi' orgoglioso del mio corpo, mai cosi' vicino al genere umano.
Una prova fisica di cui corpo e mente avevano bisogno. Voto totale 110 con lode, menzione,
dignita' di stampa e bocchino accademico.
Hasta il riposo

1 Comments:

At 9:25 a. m., Blogger theTraveller said...

Ciao carissimi, Stephan mi ha pregato di farvi conoscere l'indirizzo del suo fotoblog... ci sono mille foto del viaggio...
fotosvonfern.livejournal.com

Salut

 

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