martes, abril 18, 2006

Merida - 18/04/2006 ore 19,30
Inizio ad avere un mio equilibrio qua a Merida. La cosa che mi piace di piu' e' non aver mai fretta e in effetti non ho mai fretta. La mia giornata si svolge, in breve, cosi: mi alzo presto, anche perche' i bambini che vivono nella posada alle sette si alzano per andare a scuola e pensano bene di cantare piuttosto che sbattere i piedi piuttosto che tirarsi addosso le cose; e dato che tengo la finestra che da sul corridoio aperta mi becco tutti gli schiamazzi. Per carita' non e' un brutto modo di svegliarsi, anche perche' mi permette di vegetare nel letto fino alle otto e mezza. A quel punto mi alzo, caffe', siga, pulizia generale di me stesso, e vado a lezione. La mattina ho un professore, si chiama Darwin mentre il pomeriggio e' una lei, si chiama Rosangela. Entrambi sono molto "avanti", mentalita' aperta e conoscenza del mondo, poco cattolicesimo, piuttosto buddismo. Darwin poi mi ha proposto di andare a vivere con lui e la sua ragazza tedesca, avrei una camera singola sempre in centro e spenderei un poquito meno che alla posada. Valutero' molto attentamente la proposta, anzi credo che l'accettero'. Finita la lezione o mangio un panino con Marialuz o vado a casa a cucinarmi qualcosa, oggi pasta pomodoro e zucchine, godo. Marialuz e' molto tenera, si impegna moltissimo per imparare lo spagnolo e mi fa scassare dal ridere con la sua pronucia crucchissima. Spero che mi caghi anche da giovedi' in poi quando arrivera' il suo ragazzo. Dopo pranzo siesta, caffe', siga, e attivita' varie quali compiti o, come oggi, pub per gustarmi la sconfitta del milan in champions (memorabili le pronucie spagnole dei giocatori, su tutte "Gian Stam" e "Cecenko"). Lezione, birra con Marialuz e Adrian, svizzero di Berna che non parla una parola di spagnolo pero' ce la mette tutta. Io risulto il fenomeno, in quanto italiano, anche se mi sento un po' in colpa a insegnargli parole di "spender" o "incubos" o "trattener" o "immersion". Poi casa, cibo, compiti, lettura, letto. Aspettando il week end.
Cambiando totalmente discorso, mi sembra arrivato il momento di segnalarvi alcune particolarita' venezuelane. Si e' gia' accennato alla tamarria dei giovani autoctoni. In particolare le donne. A dispetto di una morale cattolica feroce (non ferocissima) le donne, fin da piccolissime, si vestono come delle miss, sapendo di rappresentare uno degli orgogli nazionali (insieme al clima). Questo fatto genera ombelichi scoperti, chiappe al vento, seni rifatti e chili di trucco in viso. Non importa se la donna in questione e' al mercato, in un pub, su un autobus o in spiaggia: ella deve sempre e comunque essere tiratissima.
Altra particolarita' la passione-ossessione per le comunicazioni; internet cafe' a parte, ci sono per la strada decine e decine di piccoli banchetti con appoggiati sopra 4 cellulari, ognuno dei quali serve a chiamare un numero di un diverso operatore. Sono ovunque, cosi' come i negozi di cellulari, il tutto a dispetto di una nazione sull' orlo (se non sul fondo) di quella che viene definita la piu' grande crisi economica conosciuta da un paese dall'inizio del XX secolo. E soprattutto a dispetto di una popolazione che per i suoi tre quarti vive al di sotto della soglia di poverta'. Ma questo e' affare delle campagne e delle periferie (della serie lontano dagli occhi lontano dal cuore).
Da segnalare inoltre l'imperialismo culturale americano. Su questo punto sono molto combattuto. Da un lato sembra che l'america rappresenti un ideale di vita e un modello a cui aspirare. Dall'altro pero' i "gringos" non sono cosi' benvoluti e un venezuelano ci tiene a sottolineare ogni differenza con i cugini del nord. E tuttavia l'America c'e' e si vede, non e' in ogni luogo ma credo che in fondo in fondo sia in molte teste. Per dirla con un espressione famosa le grandi citta' di questo paese sono la faccia triste dell'america, pur essendo luoghi infinitamente piu' "sorridenti" e colorati.
La passione per le lotterie: innumerevoli sono le possibilita' di scommettere d'azzardo legalmete. Estrazioni giornaliere, premi da pochi bolivares a molti milioni, non importa vincere, bisogna partecipare.
Mille altre cose potrebbero essere dette ma in primo luogo mi sto pisciando addoso e qua non c'e' il bagno, in secondo luogo mi stanno cacciando, ora di chiudere.
Hasta muy pronto