viernes, mayo 12, 2006




Merida - 12/05/2006 - Ore 18.36 Ultimo giorno di scuola. Quest'ultima settimana l'ho patita: tornato da una settimana di mare, lezione alle ore 8 (otto) di mattina. Insostenibile. Felice me ne torno alla playa, dove restero' a tempo indeterminato. Mille programmi: opzioni piu' palpabili Ecuador, Brasile o Trinidad e Tobago. Se qualcuno ha altre proposte da buttare nel calderone si faccia avanti. Piu' si moltiplicano le opzioni piu' avro' bisogno di tempo per esaminarle svaccato sulla spiaggia. Che bello essere un turista. E proprio di questo andiamo a parlare oggi: essere un turista in terra di Venezuela. Uno dei primi giorni mi e' capitato tra le mani un volantino il cui slogan principale recitava: "Turismo, il petrolio del futuro", che puo' essere tradotto in "Turista, una banconota che cammina". Il volantino in questione e' rivolto ad albergatori e operatori turistici. Il nostro presidente si e' reso conto che la sua bella reggia puo' valere molto di piu' che quelle poche decine di miliardi di dollari all'anno. Il Venezuela e' una terra inspiegabilmente ignorata dal turismo internazionale. Il suo territorio puo' vantare paradisi caraibici e paradisi montani, una giungla in gran parte vergine e dune sahariane, oltre a una certa quantita' di luoghi che non hanno eguali sulla faccia della terra: tra tutti i tepuis, delle "montagne" parallelepipede alte 3000 m sulle quali la flora e la fauna si sono evolute in totale isolamento regalando agli odierni visitatori un paesaggio a meta' tra qua e un altro pianeta. In realta' non e' cosi complesso spiegarsi l'assenza di un massiccio turismo. In questi giorni il Venezuela e' uscito dalla ristertta cerchia di paesi che rispettano i diritti umani. La quasi totalita' dei paesi occidentali sconsiglia viaggi nel paese in quanto la criminalita' dilaga (voci non ufficiali parlano di 70 omicidi alla settimana nella sola Caracas). Infine non c'e' una vera e propria cultura del turismo. Questo da una parte, (come tutte le cose zanzare a parte) e' buona cosa: non si viene ancora visti come un pollo da spennare e l'accerchiamento dei soliti "tuttofare" e' estremamente limitato. Dall'altra parte pero' si avverte una mancanza di servizi che impedisce una vera esplosione turistica del paese (per fortuna). Esempio: provate a venire da queste parti di domenica: ecco quello che vi capitera'. Primo problema: fare colazione. Un degenero. Domenica giorno del signore e pertanto todo esta cerrado. Quello che i locali non capiscono e' che magari un turista avrebbe voglia di mandare un email al signore dato che non conoscendo la lingua locale, non potrebbe cerebrarlo adeguatamente. Bisogna sperare che il signore capisca le tue intenzioni e ti conduca laddove un anima buona ha deciso di tenere aperto. Tali luoghi cambiano di settimana in settimana, quindi non credere di poter fare affidamento sulla memoria domeica prossima. Le ore passano; hai camminato tutto il giorno, sei stanco, ma ti viene l'illuminazione: vado a bermi una birra. A Merida esistono 3 (tre) posti che possono soddisfare il tuo desiderio. Uno di questi e' un motel di quelli squallidi. Gli altri due sono carini, ma li devi trovare. Non hai successo e quindi te ne torni mesto mesto, verso la posada. A merida piove tutte le notti. Quindi sta diluviando. Sei fradicio e devi affrontare l'ultima prova: suonare il campanello sperando che quella fancazzista della custode abbia il cuore di venirti ad aprire, dato che nessuna posada della citta' ti lascia le chiavi, se non della tua piccola cella. Capitano attese di mezz'ora. Altro capitolo e' quello dei trasporti. Petrolstrade, petrolponti e petrolgallerie sono in ottime condizioni. Anche i bus a lunga percorrenza sono di tutto rispetto, mentre i mezzi regionali, sono la cosa piu' tenera che si possa immaginare. Mezzi completamente pittati, ricorperti di gente, che cercano disperatamente di raggiungere il 700000esimo kilometro di strada percorsa. L'obiettivo dichiarato delle compagnie principali di bus e' rendere il viaggio piu' confortevole possibile ai numerosi utilizzatori. La tecnica che usano e' quella di congelare il cliente e scongelarlo una volta a destinazione, in modo tale che nummeno si accorga di aver viaggiato. Temperature polari. La gente sale sui freezer con coperte, sacchi a pelo e i piu' organizzati con i calzettoni di lana. Una volta ho chiesto all'autista se era possibile abbassare un pochetto l'aria condizionata; la sua risposta fu: "e' incluso nel prezzo". Aveva ragione lui, non potevo ribattere nulla.Da segnalare un massiccio turismo di autocnoni che con la loro petrolmacchina, si riversano a milioni sulle petrolstrade per raggiungere le non ancora petrolspiagge dove possono dimenticare per qualche ora che tutte le loro petrolcose le dovranno restituire al loro petrolpresidente.
PetrolHasta