miércoles, mayo 17, 2006


Puerto Colombia - 17/05/2006 - Ore 20.20
Sono approdato in un luogo dove potrei facilmente fermarmi tutta la vita. Ieri, arrivato all'ostello, ed accolto da una signora davvero amichevole e portato alla mia stanza attraversando un grosso cortile orlato di palme, banani e manghi, ho sentito il relax pervadere il mio corpo. Una siga, due chiacchere con la signora in cui per la prima volta mi viene detto che ho libero accesso a tutta la cittadina perche' pericoli non esistono, e mi dirigo alla spiaggia, distante 5 minuti scarsi. Un ultima curva e mi si apre uno scenario incantevole composto da una lunga e larga spiaggia arancione, delimitata da una lunga fila di palme che offrono protezione dal sole dritto sopra di me e due montagne che alla mia destra e alla mia sinistra che chiudono la baia tuffandosi nel mare leggermente incazzato ma con una temperatura che io trovo perfetta. Perfetto e' il solo aggettivo che mi viene in mente per descrivere questo posto. Sulla spiaggia conosco Stephan, Austria, che in breve tempo e' diventato un compagno di viaggio perfetto, uno di quelli con cui non ti senti in imbarazzo se stai zitto. Vive nel mio stesso ostello, sta cercando di andarsene da diversi giorni ma non ce la fa' e sicuramente la mia compagnia prolunghera' il suo soggiorno. Il clima e' perfetto, caldo ma ventilato, solleone ma palme a darti conforto. L'ostello e' perfetto, con il suo grande cortile che funge da sala comune dove tutti i viaggiatori che arrivano qua si ritrovano la sera a bere birre, fumare le zars e scambiarsi consigli. Abbiamo seguito uno di questi consigli e stamane ci siamo diretti a quella che i locali chiamano Playa Escondida che come suggerisce il nome e' un pezzo di sabbia accessibile dopo una lunga camminata attraverso una folta giungla. Non e' stato affatto facile trovarla, ma dopo quasi 3 ore (al ritorno 30 min...) siamo arrivati in quello che abbiamo subito chiamato un altro pianeta in quanto tutto il resto del mondo non era e non poteva essere li. Un luogo perfetto. La sensazione provata dopo una delle piu' rigeneranti nuotate della mia vita e' stata quella che avrei potuto rimanere delle ore a fissare le onde arrivare a sfiorarmi le gambe mentre sedevo sul bagnasciuga. Una grande conquista di questo viaggio e' l'aver quasi sconfitto la noia. E se questa sopraggiunge bastera' camminare fino alla fine della spiaggia per ricacciarla da dove e' venuta. O bastera' concentrasi sulle assurde traettorie dei granchi che instancabili escono dalle loro tane per ritornarvi non appena si accorgono che sono ancora li. O bastera' fissare una palma aspettando che un cocco cada sulla spiaggia (terza causa di morte in venezuela...) interrompendo la "monotonia". Sulla strada del ritorno ci siamo fermati a guardare un perfetto panorama in cui montagne verdissime cedevano il passo ad una baia che subito ricambiava il favore ad un altra montagna. Colonna sonora migliaia di uccelli che si facevano sentire senza farsi vedere. Sentimenti di pace e di poesia, come forse questo post rileva. Domani torno ad essere scurrile, ma la ricerca di parole perfette per descrivere la perfezione e' un esigenza, purtoppo incontentabile.
Hasta el paraiso
P.s. Persino il cellulare non ha voluto rompere la perfezione degnandosi di funzionare. Incredibile.