martes, junio 06, 2006




Ciudad Bolivar - 6/6/6 - ore 13.06 Piove, senti come piove, madonna come piove... Adoro quando piove, mai capita quella fastidiosa pioggerellina senza senso che solo da fastidio a coloro che portano gli occhiali; quando piove, piove. E puoi sentire la natura che urla, che si sfoga, che percuote gli esseri umani che
tanto si impegnano per farle del male. Un'ora, non di piu', poi mamma natura, come tutte le mamme, proprio non ce la fa a mantenere il broncio. E rispunta il sole, e per farsi perdonare regala a tutti i suoi figli una luce morbidissima, dei verdi davvero verdi, e dei blu davvero blu. Grazie.
A grande richiesta potete vedere il mio compagno di viaggio Stephan, colto in un momento in cui faceva l'idiota, cosa che a ben pensarci capita piuttosto spesso. Cio' che non si vede dalla foto e' che e' alto poco piu' di me, ha 21 anni e di professione e'...nullafacente. I suoi ultimi anni li ha spesi finendo il liceo, prestando servizio civile e lavorando in un teatro come tecnico delle luci. Un giorno si e' detto: non so che fare della mia vita, vado a pensarci in Sud America. E cosi' il 12 di aprile e' atterrato a Caracas, con in mano un biglietto di ritorno per il 7 di aprile 2007. Molto simpatico, sognatore e
svarionato; un esempio su tutti: come sapete ci siamo incontrati a Puerto Colombia che pero' i Venezuelani chiamano Choroni. Ebbene nei primi giorni del suo viaggio aveva trascorso 3 giorni a Puerto Colombia, poi era partito per Merida, dove tutti gli avevano consigliato di andare a Choroni. Ed e' cosi che ritorna nel posto dove
gia' era stato, senza minimamente sospettarlo. E' un ottima persona, condivide con me l'interesse per il cinema, la fotografia e ovviamente per i viaggi. Fa scassare dal ridere sia quando parla in inglese (per quello che dice), sia quando lo sento parlare in spagnolo con il suo crucchissimo accento. Ho gia' detto che e' di Vienna? Altro punto in comune e' che condivide la calma del viaggiatore ad oltranza, stessi ritmi, zero problemi. Fuma un pacco e mezzo di siga al giorno, il che non aiuta il mio autocontrollo a riguardo. Dopo una birra a stomaco
vuoto e' andato. Frase che ripete al meno 15 volte al giorno "for some strange reason..." quando tenta di spiegarsi qualcosa. Tra poche ore parto per un trekking di sei giorni alla volta del Tepui Roraima, quindi per circa una settimana non mi sentirete svarionare ma non preoccupatevi che recuperero' al mio ritorno con post che si preannuncia kilometrico.
Hasta la montañaP.s. Una nota di colore: come si vede dalla foto sono finito sul giornale per essere stato intervistato sulla questione 666 (sei giugno duemilasei), anche se cio' che ho detto e' stato completamente capovolto di senso. Nelle foto si vede Stephan, la stupenda posada "amor patrio" qui a ciudad bolivar con me stephan e geert (il proprietario) che insieme ad altri due americans e la ragazza di geert Vivian, loro figlio Tomas hanno formato la tavoklata al cenone di ieri sera, terza foto un taxi (la scritta significa "guidatore ubriaco"...).