viernes, mayo 26, 2006

Santa Fe - 26/05/2006 - Ore 18.15
Ho raggiunto Stephan a Santa Fe e la giornata di ieri ha riservato momenti molto belli. Il primo all'alba, che ha coinciso con il mio arrivo; la spiaggia deserta, i pellicani che si abbuffano di pesce dapprima rasentando con millimetrica precisione il filo dell'acqua piattissima per poi tuffarvisi a capofitto rompendo il silenzio di quello scenario davvero strappalacrime. Dopo una solitaria passeggiata, mi dirigo alla posada, Stephan ancora dorme e decido di fare altrettanto, buttandomi su una delle numerose amache della terrazza. Il secondo momento che varra' la pena di ricordare e' il reincontro con Stephan, sembravamo due vecchi compagni di scuola che si incontrano dopo molto tempo e hanno un incontenibile voglia di raccontare all'altro cosa e' successo durante quel tempo. E' molto strano quanto in sintonia si riesca a entrare con un fino a dieci giorni fa estraneo, ma il solo fatto di aver scelto gli stessi luoghi per viaggiare soli e' un punto in comune di non poca importanza. La giornata scorre liscia come il mare, e in serata partecipiamo a un incontro di calcio sulla spiaggia Venezuela-Europa (4 contro 4) in cui il vecchio mondo ha schiacciato gli avversari (5-3) con tanto di tripletta dell'italiano. Ed ecco che arriva il momento conclusivo e forse piu' intenso, scattato appena dopo il triplice fischio, bagno al tramonto, acqua rossa, corpi rinfrancati, anime a meta' tra il cielo e la terra.Oggi invece abbiamo deciso di tradire il mare per la montagna e accompagnati da un improbabile guida che si fa chiamare "el gringo de la montaña" ci siamo appunto recati in montagna, disceso un fiume che si faceva spazio tra la giungla, apprezzato la nostra guida mentre si fumava diverse pipe di cocaina e evitato per qualche ora il reaggeton. Davvero molto bello. Unica nota negativa e' sapere che i nostri soldi non hanno aiutato qualcuno a mangiare bensi' a comprarsi qualcosa che sicuramente lui reputa piu' importante del cibo. E' questo il dramma di molti poveracci che cercano di arrivare a domani vendendo braccialetti di semi ai turisti, portandogli un mango mentre si rilassano dalle loro occidentali fatiche sulla spiaggia, accompagnandoli nella giungla o indirizzandoli in qualche posada in cambio di una piccola commissione. il loro dramma e' questa cieca "passione" per la cocaina che ingannevolmente economica (5 grammi 20 euro...) li trascina in un universo dove mangiare, bere, dormire, fare amicizia o essere sinceri non ha la minima importanza. Lo si capisce dalle loro parole, dai loro gesti, da quelli che sembrano i loro sogni. D'altra parte pero' ognuno non e' libero di fare cio' che vuole finche' non urta gli altri? e sicuramente queste persone hanno la coscienza e la correttezza necessaria per non far del male a nessuno gringos e annesse macchine fotografiche compresi.
Hasta la vista