miércoles, julio 05, 2006

Rio de Janeiro - 05/07/2006 - Ore 9.00 - Finalmente in Finale
Nonostante la citta' altisonante con cui inizia questo post, non aspettatevi che vi dica qualcosa a riguardo. Perche' ancora non ne so niente. Sono arrivato ieri mattina prima dell'alba dopo soggiorni in aeroporti vari per 24 ore, soggiorni prolungatisi causa intoppi tecnico-burocratici irrepensabili (nel senso che se ci ripenso non controllo le bestemmie...). Mi butto sul divano dell'ostello e mi sveglio dopo qualche ora circondato da persone indecise se classificarmi come un senzatetto o come un "collega"...e poi il match, dopo la triste dipartita della selecao, tutto il Brasile si e' convertito alla causa azzurra: una bolgia. Dopo aver rotto un bicchiere al secondo palo di Zambro, tutto e' esploso quando tal Grosso, affetto da crisi di personalita', si crede Maradona e fa quello che tutti voi sapete. Indimenticabile Grosso.
Ma prima di tutto cio' ero a Pipa, che mi sono accorto non aver cagato abbastanza, considerato che ci sono stato 8 giorni...Pipa e' un posticino. C'e' un unica strada principale sulla quale si affacciano le boutique piu' "posh" che vi possiate immaginare, il tipo di negozi paradiso per la coppietta felice piena di soldi e in luna di miele o israeliani in vacanza dopo il servizio militare. Anche i ristoranti che si contendo il posto con le suddette boutique riflettono il medesimo stile, tutto e' carino, tutti sono gentili, tutto sembra l'ambientazione di un film, piu' precisamente l'inizio, quando la felice coppietta ancora si gode la vita prima dell'attacco dello squalo, o della morte di tutta la famiglia di lui, o dell'arrivo in dell'onda anomala. Prima impressione quindi tutt'altro che positiva in quanto non mi pare di rientare nelle suddette categorie. Aggiungiamo pure il fatto che la spiaggia sottostante la piazzetta centrale fa schifo ed e' affollata. Ma le peregrinazioni del mio stomaco di cui post precedenti mi hanno inchiodato, quando gia' avevo deciso di andarmene. Pipa ha bisogno di tempo per rivelare i piccoli caffe' che brulicano nelle viuzze che si snodano dalla galleria san federico centrale, ha bisogno di tempo per farti incontrare la spiaggia dei surfisti tamarri ma esperti, ha bisogno di tempo per farti conoscere le piccole insenatura deserte che che se si ha la pazienza di percorrere interamente portano alla spiaggia dei delfini, ufficialmente entrata nella top three delle mie spiagge preferite. Insomma, tutti i giorni Pipa ti fa un regalino, decisamente difficile andarsene. E poi c'era la famiglia, che non si poteva assolutamente abbandonare: dal giorno della mia venuta siamo stati sempre gli stessi otto a farci coccolare dalla meravigliosa (in senso spirituale...) signora della posada e io, modesti a parte, ero il suo preferito. Grandi melodrammatici abbracci di addio. Dunque aereoporti, divano, Rio.
Hasta Copacabana